IL CASTELLO DI VIGOLENO

Entra nel mastio, imponente torre medievale, sali fino in cima per godere della vista spettacolare sulle colline circostanti. Percorri il camminamento di ronda che collega la torre al Castello-Palazzo Scotti e visita le eleganti sale arredate e il delizioso teatrino Ruspoli Gramont degli anni ‘20.

IL MASTIO

Il possente torrione a pianta quadrangolare con feritoie, beccatelli e merli ghibellini fu in passato l’estrema difesa della fortificazione del borgo di Vigoleno, composta dal rivellino e dal camminamento di ronda che dal mastio conduce alla torre meridionale e al castello vero e proprio. Ha i tre lati interni circondati dalle mura, che in quel punto rientrano, e rinforza l’accesso al borgo dalla piazzetta antistante. Si sviluppa su tre piani, più un quarto che coincide con la parte superiore merlata. Ha subito nel tempo notevoli modifiche: la parte meglio conservata è quella al piano terreno, con l’antico pavimento e l’angusta porta d’accesso, dove si trovano oggi la biglietteria del castello e il punto di informazioni turistiche.

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LA SALA DELLE ARMI

Si trova al primo piano. Oltre a pannelli informativi sull’architettura militare e reperti archeologici, sono esposte armature e alabarde. Non è la dotazione originaria del castello, che è andata perduta nel corso dei secoli: l’equipaggiamento esposto è frutto di donazioni.

Al secondo piano sono esposte riproduzioni fotografiche di mappe del XVI-XVII secolo di Vigoleno e della valle dell’Arda. Gli originali, opera dei cartografi Paolo e Alessandro Bolzoni, sono conservati nella Biblioteca comunale Passerini Landi di Piacenza. Fotografie storiche di Alessandro Cassarini documentano l’immagine di Vigoleno tra la fine dell’800 e gli inizi del 900.

Al terzo piano due vetrine espongono fossili dal Parco dello Stirone e Piacenziano (inserire link alla pagina dopo trasferimento). Salendo gli ultimi gradini si sbuca sul tetto del mastio: da qui si può osservare il panorama stupendo dei dintorni e cogliere in un colpo d’occhio l’eccezionale integrità del borgo, che nella stagione estiva ospita di frequente spettacoli di teatro e musica.

IL CAMMINAMENTO DI RONDA

Dal primo piano del mastio si accede al cammino di ronda che conduce alla torre sud, a sua volta collegata alla parte residenziale del Castello-Palazzo Scotti – oggi albergo di proprietà privata – da una passerella in metallo che risale ai restauri di fine anni ‘90. Dalla torre sud, entrando nel castello, è possibile ammirare una stanza arredata a salottino al tempo della principessa Ruspoli Gramont (prima metà del XX secolo); di rilievo è il soffitto con le sue decorazioni.

LA SALA ROSSA

Il grande salone al primo piano si distingue per la presenza di un soffitto a cassettoni con ornamenti policromi a cartouches e un duplice fregio con putti e figure allegoriche nella parte superiore delle pareti. La cappa del camino in caolino è caratterizzata da un elaborato decoro: due statue di putti, poggiati su ampie volute, reggono un’enorme conchiglia. Il tavolo di fronte al camino è del XVIII secolo; il divano e le poltrone dei primi del Novecento.

LA SALA BLU

La Sala Blu è ricca di dipinti e arredi. Un grande lampadario in vetro di Murano illumina il soffitto stellato e incorniciato da un fregio dipinto con soggetti biblici riferiti alla Genesi (La Creazione, La cacciata dal paradiso, Il diluvio universale e gli episodi successivi). A sinistra dell’ingresso si trova un dipinto rinascimentale: è un paesaggio del bresciano Girolamo Romani detto il Romanino (1485/87-1562).

IL TEATRINO

Il teatrino voluto dalla principessa Ruspoli Gramont, proprietaria del Castello negli anni ‘20, è un delizioso ambiente completamente decorato con soggetti dalle tinte vivaci e dal gusto esotico. Al centro del piccolo palcoscenico, una scenografia stabile in legno con la rappresentazione stilizzata del borgo medioevale. Oggi è Teatro Storico dell’Emilia Romagna e, con le sue 12 sedute, uno dei più piccoli d’Europa.

LA STORIA DEL CASTELLO DI VIGOLENO

La fondazione del Castello risale al X secolo ma la prima data documentata è il 1141 quando era avamposto, sulla strada per Parma, del Comune di Piacenza.

Il possesso passò per molte mani e il castello venne più volte distrutto e ricostruito. La sua storia è intimamente legata a quella della famiglia Scotti, che ne fece il punto di forza della propria indiscussa autorità politica. In particolare Alberto Scoto, tra i maggiori esponenti del raggruppamento guelfo, lo fortificò nel 1306.

Nel gennaio del 1373 il castello fu espugnato dalle truppe pontificie ma già in aprile tornò ai viscontei, grazie a un inganno. I messi pontifici, inviati a chiedere rinforzi dopo aver preso possesso del castello, caddero in un tranello teso dal ghibellino Giovanni Anguissola, che si recò a Vigoleno presentandosi come i rinforzi tanto attesi. Entrati quindi con la “falsansa” nella fortezza, i ghibellini ne presero facilmente possesso e in seguito distrussero l’edificio.

 

Nel 1389 il duca di Milano Odoardo Visconti cedette a Francesco Scotti i diritti su Vigoleno e gli concesse la licenza per riedificare il fortilizio. Caso raro nella storia italiana, il borgo appartenne quasi ininterrottamente a quella sola famiglia per cinque secoli, dalla fine del Trecento agli inizi del Novecento. Nel 1404 un diploma di Gian Maria Visconti elevò il feudo al rango di contea; seguì un breve periodo agitato, con sottrazioni ad opera dei fratelli Piccinino (1441-1449), alla fine del quale gli Scotti riconquistarono Vigoleno.

Nel 1622 i Farnese conferirono a Cesare Maria Scotti la dignità di marchese di Vigoleno, dunque il gradino più alto dell’aristocrazia del ducato.

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